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Pensiero dedicato

Eh che se ci pensi, alla fine sembra pure buffo….

sì, è buffo a volte pensare alle categorizzazioni che facciamo noi esseri umani..

Nel caso specifico pensavo alla categoria dei “malati di mente” ovviamente perchè è quella
che nella mia vita mi ha toccato più da vicino.

Senza addentrarci in confini medici, che per altro non mi competono, in un discorso generale potremmo affermare che le deviazioni mentali sono individuate di riflesso a quelle comportamentali.

Ossia una persona che non si comporta secondo un modello atteso è potenzialmente una persona che potrebbe avere delle deviazioni mentali.

Ci sono diversi modi e casi per cui un individuo può non attenersi ad un modello, quelli considerati poco pericolosi per l’individuo stesso oppure per la società sono considerati tratti o caratteristiche caratteriali… introverso, estroverso, espansivo, egocentrico, narcisista e chi più ne ha più ne metta..

I casi che però superano in eccesso una certa soglia di tolleranza, che forse spesso è più una conoscenza, vengono classificati come casi speciali e di fatto lo sono. Deviazioni dallo standard consentito.

Ovviamente alcuni di essi comprendono reali rischi e la loro classificazione è corretta e permette a tutti gli appartenenti allo standard di sentirsi in qualche modo tutelati. Questo è innegabile, ragionando in termini di grandi numeri, perchè non è possibile fare diversamente.

Ma con la tranquillità e serenità di chi può analizzare una situazione senza doverne poi dichiarare una sentenza finale che impatti con nessuno degli elementi analizzati possiamo vedere come le cose cambino in modo significativo.

Cioè andando nello specifico, le menti “fuori standard” probabilmente posseggono una libertà di confine nei loro pensieri che è maggiore rispetto ad un elemento base.. questa è una considerazione oggettiva non un giudizio positivo o negativo.

La loro mente è abituata a spaziare e saltare senza un filo logico apparente (sì perchè per definire un filo logico bisognerebbe conoscere e comprendere la loro logica non cercarlo nella nostra) e in questo senso io personalmente ci trovo estrema libertà, ecco forse troppa ma forse no..

Queste considerazioni mi portano quindi a cercare una collocazione sociale per i geni, per le genialità, per quelle persone, idee, intuizioni che hanno portato accelerazioni o scoperte alla storia dell’umanità.. spesso queste sono attribuite se non che proprio impersonate a esistenze almeno “borderline”, cioè per superare i confini devi almeno conoscerli, almeno starci sopra altrimenti non c’è verso, non puoi guardare oltre.

Ecco che, quindi, se paragoniamo le menti malate alle menti geniali, la nostra reazione immediata è di associare un simbolico segno meno a quelle malate e un simbolico segno più a quelle geniali… ma tutta la considerazione fatta prima in realtà più che creare segni che le distinguono creano punti di incontro..

ed ecco che quella che viene vista come malattia, come sintomo di cui aver paura, sintomo da isolare produce invece, se solo si trova il coraggio di provare a sedersi assieme a loro in quei punti “borderline”, delle visioni nuove, dei punti di vista e degli scenari che altrimenti non avremmo mai incrociato.

Alla fine di tutta questa storia, di tutta questa riflessione penso di aver capito che mi spaventa molto di più una mente perfettamente focalizzata verso un orizzonte di cui non condivido il fine ma che però ha bisogno anche solo parziale di altre persone per poterlo raggiungere che una mente completamente fuori controllo che con o senza altre persone vivrebbe probabilmente allo stesso identico modo.

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Dedicato a te

che ad un certo punto non hai più accettato le regole del mondo che hai deciso (non scoprirò mai se a tua insaputa o meno) di non conformarti più con gli standard, hai deciso di diventare padrona in tutto e per tutto della tua vita o di affidarla completamente al caso legato all’incedere del tempo ma che allo stesso tempo non hai mai impedito che io potessi sedermi al tuo fianco sulla linea di confine tra il mondo che tutti vediamo e quello che nessuno nemmeno cerca, mi hai permesso in qualche modo di conoscere il “borderline” e quindi di analizzare il mondo e la vita con la consapevolezza che nonostante quello che potranno dirmi o quello che potrò imparare vivendo, forse non è tutto qui, non è tutto solo così…

hai fissato nella mia mente l’immagine dell’infinito, delle infinite possibilità, della determinazione che ciò che non conosciamo o vediamo non è impossibile è solo sconosciuto…

probabilmente hai fatto si che la mia vita sia quella di un ragazzo innamorato della vita e della ricerca e curiosità della stessa, hai probabilmente eliminato il concetto di noia dalla mia esistenza e hai fatto si che in ogni giorno anche in quelli più tristi io possa credere che c’è sempre qualcosa da qualche parte che potrebbe cambiare completamente
ogni mia visione delle cose, alla libertà forse di non aver troppo bisogno di concetti stabili e definiti quanto più di quella di saperli in grado di mutare ed evolvere..

Ancora sui giochi (un pò più per adulti) VM P.e.A.

Sempre in tema di giochi, questa volta probabilmente più per adulti,
ma interessante anche da fare con bambini grandicelli…

io adorando i giochi in scatola volevo segnalarvi il mio preferito degli
ultimi anni… che è senza alcun dubbio

DIXIT

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lo conoscete???

è un gioco che adoro, che mi ha fatto trascorrere tante serate divertenti
e popolato tante notti pre addormentamento a viaggiare con i pensieri…

si si, ho scritto che è un gioco per adulti, ho scritto che mi ha fatto tascorrere
serate divertenti, e notti pre addormentamento a viaggiare con i pensieri…

nessuno di voi avrà collegato tutto ciò al fantastico e dirompente attualissimo mondo del sesso credo…

anche perchè nel titolo è espresso chiaro un divieto…

eppure un coinvolgimento intricato potrebbe pure starci
perchè per me questo gioco e puro erotismo per la mente..

Queste sono le regole:
Un giocatore è il narratore per il turno. Egli guarda le 6 carte raffiguranti che ha in mano.
Da una di queste, inventa una frase che dice ad alta voce (senza mostrare la carta per gli altri giocatori).
Gli altri giocatori selezionano tra le loro 6 carte quella che si adatta meglio alla frase creata dal narratore.
Poi, ognuno di loro consegna la carta selezionata al narratore, senza mostrarla agli altri.
Il narratore rimescola la sua carta con tutte le carte ricevute.
Tutte le immagini vengono disposte a faccia in su dal narratore, in modo casuale, e ogni giocatore deve scommettere
a quale carta si è ispirato il narratore nel creare la frase. Se nessuno o tutti trovano l’immagine corretta,
il narratore riceverà zero punti, mentre i giocatori 2 punti. In caso contrario, il narratore e colui che ha indicato
la carta corretta riceveranno 3 punti. I giocatori ottengono poi 1 punto per ogni voto ottenuto dalla loro immagine.
Il gioco finisce quando il mazzo è vuoto. Il giocatore con un punteggio totale maggiore vince la partita.

Questo lo scopo:
Lo scopo del gioco è riuscire ad indovinare la carta a cui il narratore si è ispirato per formulare la frase detta
a tutti. Più volte si indovina la carta più punti si ottengono per la vittoria finale raggiunta dal punteggio più
alto.

Ovviamente questo grandilinee ci sono altre regole che lo rendono ancora più divertente…

Perchè questo gioco mi piace così tanto da definirlo erotico per la mente???

Beh, perchè per come lo vivo mio è un gioco di empatia pura… se i giocatori che partecipano non usano il loro
lato d’azzardo ma il loro lato di creatività allora le frasi che la loro mente può produrre sono stimolanti per un sacco
di pensieri.

E’ bello cercare di capire il senso della frase pronunciata, trovare il modo per associarla alle tue carte, vedere cosa
pensano gli altri concorrenti… è un altro modo per consocersi e molto spesso per consocere anche lati nascosti
o meno lampanti delle persone che ti circondano…

e poi la bellezza delle carte, la bellezza dei pensieri che alimentano..

insomma ogni volta mi ci perdo nella partita e in ciò che da essa posso trarre…

ci sono persone e menti che ti stupiscono, altri che riesci a decifrare all’istante, alcuni che anche volendo non capirai mai

e poi c’è sempre la domanda da applicare a tutti gli stati appena descritti… perchè????

impossibile non trovarlo affascinante, stimolante…

giochiamo?? :)))

Bambini e regali

Probabilmente nel mio blog non ho mai parlato di questa cosa…

non sopporto i giocattoli per bambini… o meglio…

solitamente girare per gli scaffali dei supermercati nel reparto giocattoli
mi indispettisce…

o meglio ancora, mi fa piacere vedere i bambini correre su e giù eccitati alla visione di quel
mondo infinito di suoni, colori, materiali

ma quando si tratta di scegliere un gioco per i miei figli oppure un regalo di compleanno per
i loro amici, per quelli più stretti almeno, in un angolo della mia mente mi sale lo sconforto…

la maggior parte di quei giochi sono o un ammasso di plastica che a breve si romperà, oppure le copie di giochi di vent’anni fa con una piccola modifica sui personaggi.. raramente trovo qualcosa che mi colpisce per innovazione, fantasia o stimoli che può fornire ai nostri bambini…

Esitono ovviamente e fortunatamente negozi che trattano prodotti dedicati ai bambini e costruiti
pensando al loro bene e non alla propria soppravivenza economica.. ma diciamo che nel mercato globale sono esempi di minoranza.

Quindi mi piaceva lasciare qui per voi un idea regalo che magari in molti conoscete già ma che può essere qualcosa di carino anche per “unire” la famiglia e un produttore di idee che cura anche l’aspetto mentale e manuale con tantissime idee anceh per i più piccoli.. e per quei genitori che credono nell’aspetto educativo del giocare assieme ai propri figli.

Il primo è un regalo che abbiamo fatto diverse volte ed è questo:

I Rory’s Story Cubes

cubi-storie

In pratica una serie di dadi con raffigurati diversi soggetti (divise per macro argomento in ogni confezione) che vanno tirati sul tavolo e usati come spunto per inventare una storia…

le varianti possono essere davvero molte, si possono creare storie vocali, fumetti, si può creare una storia combinando un pezzo per ogni partecipante, usarli per recitare ecc ecc…

l’idea è coinvolgente perchè fornisce quello spunto necessario ad azionare la fantasia anche per i bambini meno liberi e sognatori…
il secondo è il catalogo o sito di http://www.opitec.it dal quale si può richiedere il catalogo…

oltre le cose di bricolage e docoupage principalmente dedicate alle signore, c’è una sezione molto bella di giochi e idee per bambini… che ne stimolano la manualità e li indirizzano a concetti di fisica, meccanica, elettronica.. e i prezzi sono secondo me a portata
Ecco ci tenevo a condividere con voi questi spunti e magari di conoscere il vostro pensiero e magari le vostre fonti… se vi va…

Odio quella frase

Mi sono fatto una promessa.

Dalla mia bocca quella frase non uscirà mai.

Non è la frase in se, ma ciò che racchiude…
ciò che comunica al prossimo e ciò che implica
per se stessi
“ha sempre funzionato, abbiamo sempre fatto così”
è una frase che detesto con tutto me stesso, è una frase idiota, superficiale
banale, frivola, stupida.

E’ una di quelle frasi che dici senza pensare, così d’istinto.

Però è una frase che odio perchè infondo nessuno di quelli che la dice la
giustifica.

Ho avuto già in passato discussioni perchè la risposta “anche chernobyl fino al giorno prima funzionava e aveva sempre funzionato così” non è piacuta molto.

[lavorando nel settore nucleare la frase ha sempre il suo peso]

Ma non mi sembra che oggi gli esseri umani si muovano con il carro trainato dagli schiavi o dai buoi,
che vivano nelle grotte, che accendano il fuoco sfregando i sassi, che pensino che la terra non sia rotonda
che si comunichi con ululati (forse questa devo rivederla), con segnali di fumo, che ci si vesta di foglie,
che si guardi la tv in bianco e nero, che si lavi i vestiti al fiume…

Insomma pensare che ha sempre funzionato così o che si è sempre fatto così impedisce ogni forma di progresso,
di miglioramento, di avanguardia, di sviluppo…

è proprio il modo di pensare che porta ad una frase simile che a mio avviso deve per forza esser abattuto..

è una risposta che non si può e non si deve accettare se non è seguita da un concetto logico o filosofico.

Io non sopporto nemmeno chi asseconda questo genere di risposta non solo chi la dice.. ci vuole un categorico
NO a questa affermazione perchè non vuol dire niente, non aggiunge nessun valore alla questione e ne impedisce
il normale sviluppo.

Invece è quasi una filosofia di vita, una scuola di pensiero.. probabilmente tramandata dall’epoca scolastica..

si deve mettere in discussione, provare almeno a farlo, rivedere i principi ed essere sempre aperti al cambiamento
o all’avanzare inesorabile del tempo e alle mutazioni che lo stesso comporta..

il mondo è un insieme di variabili, di condizioni variabili, ignorare questo concetto significa ingorare il senso stesso
della nostra esistenza della nostra vita…

Ha sempre funzionato così è una frase che non dovrebbe appartenere al nostro cervello…

Rapiti da un insolito destino in quel preciso momento

Oggi, mentre riflettevo tra un reattore, una trubina e un robot polso cavo,
che lavoro romantico eh?? va beh, tralasciamo…

..stavo pensando…

che cos’è che ci capita quando, nelle piccole cose, perdiamo l’uso della
logica e della ragione???

non parlo di cose ecclatanti ma di piccoli momenti in cui agiamo senza pensare,
il nostro corpo compie movimenti senza che la nostra mente sia lì, vigile..

vi faccio alcuni esempi in cui mi sono imbattuto in questi giorni per farvi
capire…

– Autostrada: Coda chilometrica a causa di una motrice di un camion che si è
incendiata. 30 Minuti di coda con auto completamente ferme… si riparte.
Le prime auto sulle due corsie riprendono piano la marcia, ad un tratto una delle
auto che mi precedono (tre auto più avanti della mia, in realtà) non parte, siamo
nella corsia di sinistra, quindi quella di sorpasso. I due conducenti dei veicoli
che mi separano dall’auto in panne, scendono al volo e spingono l’auto in modo da
spostarla al lato della strada in modo da liberare la corsia e riprendere il flusso
e di permettere al malcapitato di capire con calma quale fosse il problema o di chiamar
soccorso.

In questa frazione di secondi (io credo meno di un minuto) arrivano i geni dal cervello
sconnesso… partono i clacson e le auto dietro la mia che attivano tutte i loro optional
per potersi inserire nella corsia opposta, il più genio di tutti, non contento si inserisce
sgasando e si infila nel piccolo spazio d’aria tra un auto e l’altra che nell’altra corsia
stavano procedendo, così facendo sfiora uno dei due signori che erano andati a portar soccorso
e lo costringe a scansarsi di lato.

In queste circostanze mi dico, ora io dubito che su 10 persone ci siano 10 dementi totali,
voglio immaginare che alcuni di loro siano anche brave persone, o almeno normali..

dopo aver aspettato 30 minuti fermi, cosa ti costa aspettare ancora 30 secondi e permettere ai
due personaggi che cordialmente hanno prestato soccorso di risalire, mettere in moto e ripartire,
senza dover rischiare la vita??

E’ in quel momento che mi convinco che nella nostra mente capita qualcosa che ci offusca la ragione
perchè nessun sano di mente non riesce a capire che questa gara da granpremio di stocavolo è un gesto
assolutamente assurdo, no??  

– Videopoker: Solo per fare un altro esempio, non so se siete videogiocatori o meno, nel caso magari potete
spiegarmi quello che non riesco a cogliere…
Qualche volta, rarissimi casi in realtà,  mi capita di imbattermi in quei locali dove sono presenti le
macchinette del videopoker o simili.
Mi capita di osservare le persone mentre giocano, di osservarle nei movimenti e nello sguardo. Sono completametne
rapiti dalla ripetibilità e ossessività dei gesti, a volte ho l’impressione che lo sguardo perso nel vuoto
nonostante la molteplicità delle luci e dei colori che si trovano di fronte..
ecco, è questa meccanicità nella ripetizione dei loro gesti, e questa assenza di ragione nelle loro azioni e
nella loro vita in quel momento che non dico mi spaventa, ma mi innervosisce… sarà che sono fissato io cosa ci
succede quando perdiamo il controllo in questo modo? perchè succede? perchè non ci ribelliamo, perchè non impediamo
che la nostra vita e le nostre azioni risultino così indipendenti dalla nostra volontà e dalla nostra mente?

Mi rendo conto che i due casi siano ben distinti e che non andrebbero paragonati o citati assieme ad esempio, ma
la cosa è anche ben voluta perchè di fondo, alla base secondo me c’è sempre la stessa orgine…

e balliamo sempre sullo stesso piano di pesiero, pazzia e ragione, stravaganza e razionalità, follia e ragione
siamo esseri imperfetti, e forse grazie anche a questo abbiamo creato tutto ciò che ci sta intorno, però
magari ogni tanto fare un piccolo sforzo per ricordarci che non viviamo da soli in questo mondo e che le nostre
azioni dovrebbero tener conto anche dell’esistenza di altri nostri simili per il primo caso, e che forse valiamo
qualcosa in più di così, di un corpo che ci è stato donato in prestito e di un infito mare di cose belle da fare
e vedere per un tempo che non ci è dato sapere…  forse qualche pensierino della notte in più ogni tanto…
non farebbe poi così male…

concludo ritornando sempre sullo stesso argomento lasciandovi qui un altro testo che ho trovato geniale fin dal
primo ascolto che ripercorre in parte il tema trattato dal post giocando appunto sulla scala valori delle nostre scelte:

Mica Van Gogh -Caparezza-

Prima, di dare del pazzo a Van Gogh sappi che
lui è terrazzo tu ground floor
prima di dire che era fuori di senno fammi un disegno con
fogli di carta e crayon,
Van Gogh, mica quel tizio la,
ma uno che ha la tua età
libri di Emìle Zola,
Shakespeare nelle corde,
Dickens nelle corde,
Tu, leggi manuali di DVD Recorder.
Lui, trecento lettere, letteratura fine
Tu, centosessanta caratteri, due faccine, fine
Lui, London, Paris, Anverse, tu,
MegaStore, Iper, Multiplex,
Lui, distante ma sa tutto del fratello Teo,
Tu, convivi e non sai nulla del fratello Tuo,
Lui a piedi per i campi, lo stimola,
Tu, rinchiuso con i crampi sul tapis roulant
Bhe, da una prima stima mio caro ragazzo,
dovresti convenire che
Tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu sei pazzo, Mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, Mica Van Gogh,
Van Gogh .
A sedici anni girò tra collezioni d'arte,
tu, sedici anni Yu-gi-oh, collezioni carte,
A vent'anni nel salon del Louvre
e tu nell'Autosalone del Suv, rimani in mutande,
Lui oli su tela, e creò dipinti,
Tu olio su muscoli, e gare di body building.
Lui paesane, modelle, prostitute,
Tu passi le notti nel letto con il computer.
Lui ha talento lo sai,
Tu è un po che non l'hai.
Lui scommette su di se,
Tu Poker Online.
Lui esaltato per aver incontrato Gauguin,
Tu esaltato per aver pippato cocaine.
Lui assenzio e poesia,
Tu senza poesia.
Lui ha fede,
Tu ti senti il messia.
Van Gogh, una lama e si taglia l'orecchio,
Io ti sento parlare, sto per fare lo stesso.
Ho il rasoio tra le dita ma non ti ammazzo,
avrò pietà di te perchè
Tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu sei pazzo, Mica Van Gogh .
Spacchi tutto quando fan gol,
fai la coda per lo Smartphone
Tu sei pazzo, Mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, Mica Van Gogh,
Ok, Van Gogh mangiava tubi di colore ed altre cose assurde,
Probabilmente meno tossiche del tuo Cheesburger,
Allucinazioni che alterano la vista,
Tu ti fai di funghi ad Amsterdam ma ciò non fa di te un artista,
Tu in fissa con i cellulari,
Lui coi girasoli.
Girare con te è un po come quando si gira soli
Colpo di mano cambia il vento come a Rubamazzo,
C'è una novità ragazzo!
Tu non sei più sano,
Tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu tu sei pazzo!
Mica Van Gogh! Tu sei pazzo, Mica Van Gogh,
Tu sei pazzo, Mica Van Gogh.


Cosa succerebbe se….

…trattassimo un’opinone per quello che è:

 

Fondalmentalmente mi chiedo perchè la nostra opinione, da sola, non ci basti mai…

In questo caso particolare mi riferisco ai vari commenti che seguono le varie impressioni di riflesso
alla visione del film oscar “la grande bellezza”.

Leggendo di qua e di la le varie opinioni, recensioni e discussioni “social” mi imbatto continuamente
in scontri più che confronti.

Scontri tra chi definisce il film un capolavoro e chi non l’ha apprezzato.

Entrambi i giudizi secondo me, sarebbero semplicemente da leggere e accettare per quel che sono, cioè
opinioni personali, giuste, sbalgiate, legittime, legittimate o meno, interessanti, coinvolgenti, noiose o trascurabili.

Invece no, questo concetto sembra inapplicabile…

chi sostiene che il film sia bello o un capolavoro in genere si inalbera con chi non lo ritiene tale,
chi lo reputa pessimo non sopporta di sentirsi dire il contrario…

(fortunatamente nel mio blog per ora non è andata così)

Quello che non capisco io è, come mai???

cosa scatta nella mente di queste persone per portarli ad affrontare
l’eventuale discussione o parere diverso con tanto astio, prima ancora di capire il tenore di quel parere.

Quello del film era un pretesto per descrivere questa che ad ogni modo è una pratica più che comune…

Ma torniamo a quel “come mai reagiamo così?”

Perchè non riusciamo ad accettare punti di vista diversi dal nostro e abbiamo la pessima abitudine di considerare
attendibile chi la pensa come noi e culturalmente, civilmente o socialmente inferiore chi la pensa diversamente?

Pensiamo ai nostri trascorsi scolastici, è il modello base su cui si forma la nostra educazione…
ti interrogano facendoti una domanda, ponendoti un problema… tu vai alla lavagna e fai quello che credi più corretto,
se la maestra o maestro lo ritengono corretto, ti assegnano un voto positivo, se lo ritengono scorretto uno negativo.
Diffilmente (almeno per la mia esperienza) ti spiegano cosa hai sbagliato, perchè così è giusto, o ti illustrano , anche solo
a livello di possibilità, un modo alternativo per ottenere un altro risultato (anche per ragioni valide eh).
Questo meccanismo si insinua nelle nostre menti il giusto o sbagliato, il voto positivo o negativo, il giudizio fine a se stesso o  quel contesto.. il continuo rapporto
1 a 1 potrebbero essere meccanismi che aprrendiamo da piccoli da cui non riusciamo più a sfuggire?

Molte volte sembra quasi che un giudizio negativo o contario sia una sorta di offesa alla persona a cui lo si contrappone
tanto da portare adirittura alla sua descrizione omnicomprensiva in un tempo brevissimo…

A me sembra che questo approccio mentale sia al confine della follia della ragione, ma qui rientriamo sul concetto di verità,
siamo poi così sicuri che non possano  esistere contemporanemante due verità??.

Altro aspetto che noto molto spesso è che una conferma media esterna della nostra opinione tende ad innalzare in maniera
più che esponenziale il nostro ego, come se queste conferme, elevassero non solo il pensiero espresso ma anche tutta
la nostra persona in tutte le sue caratteristiche, viceversa la tragedia in caso di mancato riscontro positivo
“del pubblico attorno a noi”.

Cosa ci ha portato ad essere così dannatamente vulnerabili, attaccabili e dannatamente superficiali?

Due pesi due misure: Squilibrio Bene-Male

Sottotitolo: A testate contro la legge dell’equilibrio

 

Io ne sono straconvinto, ma non so se la mia sia una convinione giusta, corretta, reale, ma sopratutto applicabile a voi.

 
Generalmente non siamo per niente equilibrati verso noi stessi o verso il prossimo quando
pesiamo situazioni, momenti, pensieri, eventi con la nostra bilancia del bene e del male.

Un chilogrammo di male pesa molto di più di un chilogrammo di bene.

Questo disequilibrio lo noto quotidianamente in svariate situazioni, anche un piccolissimo
evento negativo assume spesso connotati che sfiorano il dramma interiore, esteriore o mondiale
che sia..

mentre a parità di evento ma questa volta positivo la comune reazione è sempre più spesso
di trascurabilità, di sorvolabilità, di legittimità.

Mi infastidisce molto pensare che si possa pensare che gli eventi positivi siano dovuti e quelli
negativi siano forme di ingiustizie; di cui per altro, spesso, si colpevolizza il primo che capita.

  • Se crediamo nel destino dovremmo essere in grado di crederci esso sia positivo o negativo.
  • Se crediamo nell’equilibrio dovremmo essere in grado pesare allo stesso modo positività e negatività.
  • Se crediamo nell’anima dovremmo essere in grado di capire che forse pesare sempre potrebbe non esser così necessario.
  • Se non crediamo in niente sarebbe l’ora di iniziare a credere in qualcosa oppure di isolarsi in tutto e per tutto dal mondo intero.

Questo disequilibrio ci porta inevitabilmente ad attirare negatività e predispone le nostre menti
in autostrada per i fatti negativi e in arrampicata sugli scogli a mani nude per quelli positivi.

Non faccio esempi perchè credo che ognuno di noi ne abbia a volontà attorno a se e probabilmente
anche dentro di se…

Pensando di pesare questo post con quella bilancia mi piaerebbe vedere il piatto delle persone in
netto disaccordo sfondare il pavimento sul quale ho appoggiato la bilancia…