Uomo e Donna

Stamattina andando al lavoro ho sentito questo estratto dal volo del mattino del 03/05/2017

Link: Podcast dal minuto 13:21

senza soffermarci nel confronto in termini di classifica ci sono diversi punti di questo estratto che mi hanno colpito molto… l’ho trascritto…

L’uomo è uno e la donna è due (di Umberto Galimberti)

quando dico la donna è due non sto pensando uno più uno ma sto pensando
l’uno e l’altro, l’uno e l’altro.
Cioè la struttura del femminile è la relazione, non l’identità.

La donna trova la sua identità nella relazione, voi capite allora perchè per una donna una relazione che si interrompe equivale alla perdità di identità, perchè la figura della relazione per lei è essenziale, e questo è biologico…

Il loro corpo è fatto per due, innanzitutto, anche se non mettono al mondo un figlio hanno una disposizione anatomica per la generazione, per un altra vita, due.

E in loro l’identità e subordinata alla relazione.

E’ per questo che le donne amano, sanno amare, mentre gli uomini sono delle identità che hanno relazioni, perchè per loro la relazione è subordinata all’identità.

Per avere una relazione io devo concepire l’altro come un altro da me, ma i maschi non ce la fanno..

Perchè? Perchè la mente maschile è una mente modesta che conosce solo un canale di pensiero, un canale logico matematico sostanzialmente.

Mentre la donna non ha solo quel canale li, ha altre forme di comprensione del mondo..

Per esempio ha il sentimento, il sentimento non è solo una cosa che si sente, il sentimento.. cito un intuizione:

“il sentimento è una forma cognitiva, una forma di conoscenza”
Il sentimento non è la sensazione, non è l’emozione, non è l’impressione

una mamma capisce i versi di un bambino neonato perchè lo ama, un estraneo difronte a quei versi non sa che bisogni ha quel bambino..

se io amo una persona ogni sua parola mi diventa rivelatrice, del suo mondo

ma se non la amo, ogni sua parola mi passa innoservata.

Il sentimento è conoscenza

Una conoscenza però che non procede in modo logico, razionale ma per via diretta, immediata empatica

33 pensieri riguardo “Uomo e Donna”

  1. Ho letto il tuo post in quanto donna con molto interesse. E devo dire che mi ha davvero colpito. E sonoperfettamente d’accordo sul fatto che solo se lo ami riesci a percepire i suoi desideri e i suoi bisogni. Non credo che per tutti gli uomini si possa dire che siano così insensibili… ma forse è solo l’idea romantica che ho io sui sentimenti…

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    1. Concordo, specialmente come avevo messo nella premessa non vorrei che ci si soffermasse sul confronto in termini di “classifica” quanto piuttosto in termini di neutre differenze… ogni singolo individuo è un miscuglio di variabili e ogni generalizzazione toglie valore al singolo, inevitabilmente.. non mi piace la definizione di mente semplice, l’avrei definita strutturalmente differente.. senza entrare in forme di graduatoria, sono di fatto oggettività che differenziano, senza bisogno di classificare. Detto questo però è interessantissimo il concetto di uno e due… e adoro la definizione di sentimento… penso di avere un idea molto simile alla tua sul sentimento..

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      1. e viceversa, concordo con te, infatti generalmente detesto sempre le generalizzazioni per quanto comprendo che in certi contesti siano inevitabili..

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  2. La donna è multitasking, multipensiero, multiazione, multifeelings, laddove l’uomo (in confronto) sa offrire solo un canale alla volta.
    Se guardo me ed MDM (Mia Dolce Metà) vedo tuttavia che io ho bisogno di lei più di quanto lei abbia bisogno di me, nel senso che lei sa essere più autonoma almeno per la conduzione domestica.
    Poi però, quando si inizia a parlare di accessori elettronici (di tutti i tipi), di soldi, bollette e vacanze, penso che senza il mio contributo sarebbe un po’ a terra.
    A livello di bisogno fisico/mentale/sentimentale l’uno dell’altra, credo che noi siamo profondamente differenti, il bisogno lo manifestiamo in forma diversa, ma ce l’abbiamo entrambi allo stesso modo.

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  3. ciao ragazzo,
    insomma, mi pare l’ennesimo spot pro femmina, tra l’altro neanche tanto originale. Sicuramente una donna che partorisce un figlio dopo averlo tenuto in grembo per nove mesi, ha con lui simbiosi diverse ma non è una certezza assoluta. Che le donne sappiano amare meglio degli uomini è tutto da dimostrare, diciamo che c’è un po’ di confusione sulla interpretazione del termine, molte femminucce hanno trasformato l’amore in alibi. La donna non trova la sua identità nella relazione, la donna traferisce la sua identità nella relazione, sono due cose molto diverse. Sinceramente a me fa sorridere il fatto che nel 2017 ci sia ancora qualcuno che spari stupidaggini tipo: la donna è più forte dell’uomo, è sempre la donna che sceglie, la donna sa amare meglio, la donna può fare tante cose contemporaneamente, la donna ha il sesto senso e bla bla bla bla bla. Ma chi le ha dette ste cazzate??? Così fosse le donne comanderebbero il mondo da millenni, tanto per dirne una morbida. Le donne amano definirsi “complesse”, “complicate”, difficili da capire, in realtà sono tremendamente elementari, hanno solo la peculiarità di arzigogolare e incasinare le cose più semplici, anche le ovvietà, questo non significa essere “complicate”, significa essere “cervellotiche”. 😉 😀

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    1. mah, nemmeno io, come premesso, ho apprezzato la classifica neanche troppo velata tra uomo e donna, però mi aveva colpito la differenziazione tra relazione ed identità.. in questo senso come la predisposizione anatomica influenzi la percezione degli eventi e della vita, ovviamente sono cose risentite in 1000 anni e più di storia l’argomento è stato trattato da molti, non ci sono concetti innovativi ma indubbiamente almeno per me interessanti su cui fare riflessione.

      e mi aveva colpito molto anche la definizione di sentimento come forma cognitiva, colpito perchè mi ha fatto pensare nel momento in cui secondo me è qualcosa di innato, che diventando “cognitivo” potrebbe quindi essere controllato e/o gestito… cosa che mi riesce strana da focalizzare, in quanto quello che secondo me possiamo controllare e gestire è la nostra reazione al sentimento ma non il sentimento stesso..

      allo stesso modo ora devo riflettere su ciò che hai scritto “La donna non trova la sua identità nella relazione, la donna trasferisce la sua identità nella relazione” nel senso che così al volo non ci vedo questa enorme differenza… trasferendola, è li che la trova, la cosa è meno naturale ma alla fine è la descrizione della stessa situazione, cosa mi sfugge?

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      1. sono due cose completamente diverse, MOLTO diverse, la donna che nella relazione trova la sua identità la ASSORBE, la donna che trasferisce la sua identità nella relazione la IMPONE, la differenza è enorme

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  4. Erik, le parole sono belle ma secondo me si generalizza un po’. Posto che sono dell’idea che in una coppia ognuno debba mantenere la propria identià, credo che l’uomo sappia amare alla pari di una donna, solo che essendo esseri umani ognuno lo dimostra a suo modo. Personalmente non impongo nulla nella coppia e lascio (ma anche pretendo) lo spazio necessario per trovare una propria identità.
    Identificarsi nellìaltro significa perdere se stessi, perdere quelle caratteristiche per cui due persone si innamorano l’una dell’altra.
    Un conto è essere simili, un conto è identificarmi nel rapporto di coppia quasi come se al di fori di questo non ci fosse nulla.

    Tempo addietro mi è stata detta una cosa importante: “Qualsiasi cosa tu facci indipendentemente dal tuo partner, aiuta a formare il tuo carattere”. Ciò non significa prevalere o sottomettermi al partner, semplicemente realizzare e rafforzare la mia identità perché prima di essere fidanzata, madre o compagna sono donna, e in quanto tale devo rapportarmi con il mondo intero.

    Certo. Nel mio rapporto ho scommesso carriera e futuro, ma rimangono altre libertà che si differenziano dall’essere coppia. Il modo di pensare, i gusti, la voglia di fare questo o quel passo non devono essere in funzione dell’altr@ ma per me stessa.

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    1. ma infatti, la cosa che mi aveva colpito non era la classificazione quanto alcune descrizioni relative ad alcuni termini.

      Di fatto se si argomenta discutendo di uomo e donna è impossibile non generalizzare, detto ciò io non approvo mai le generalizzazione perchè per quanto comuni possano essere le categorie ciò che ci rende interessanti sono sempre le distinzioni… affrontare macro argomenti porta inevitabilmente a macro conclusioni, che applicate alla realtà del singolo lasciano il tempo che trovano, seppur inevitabili come mezzi di analisi….

      Io mi trovo in perfetto accordo con la frase che ti è stata detta e con la filosofia che ne consegue….

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  5. Erik,
    te la spiego in modo semplice senza usare noiosi termini tecnici, esistono donne che non hanno personalità definite, insicure, indecise e timorose, per esprimere una qualsivoglia linea caratteriale, necessitano di un uomo dal quale attingere forza e volontà, in questo caso ASSORBONO. Per contro esistono donne dotate di forte personalità che in genere si relazionano con uomini tutt’altro che fermi e decisi, in questo caso sono loro ad avere in mano le redini e guidare il carro, quindi la loro personalità, nella relazione, viene IMPOSTA. Spero di essermi spiegato.

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    1. si, si, chiarissimo.. non avevo capito se intendevi una sorta di impostazione di preconcetto preventiva oppure se la tua affermazione era intesa “di reazione” alla relazione corrente… ora è tutto chiaro..

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      1. si si, concordo… ho in fase di sviluppo un paio di progetti di innovazione che ho proposto e quindi sono completamente assorbito… 🙂 quando hai la fortuna di fare un lavoro che è una passione il tuo benessere passa anche (e assolutamente non deve passare unicamente) da li… secondo me…

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      2. Grazie, di solito non mollo fino a quando il tutto non è instradato e può continuare con una normale supervisione… ad ogni modo anch’io sono convinto di riuscirci… 🙂

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  6. Quello che dici è sacrosanto riguardo l’aspetto “biologico” che conseguentemente le ha dotate di una sensibilità diversa dalla nostra, molto attenta ai bisogni degli altri. Detto questo e fatte salve le eccezioni sono mediamente vittime di loro stesse. Non sanno risparmiarsi e quando non ne possono più si fanno i sensi di colpa che puntualmente riversano su chi gli sta intorno. La sensibilità e la condivisione hanno nelle donne sempre e solo una direzione, quella del loro tornaconto. Poi c’è la competizione fra donne che è una delle maggiori cause di litigi e dissapori familiari. E mi fermo qui. Per ora… Facciamo attenzione perché in nome del politicamente corretto dovremo rinunciare alla nostra indole. Loro non hanno pietà.

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