Riflessioni in vacanza..

La cosa più bella delle vacanze è senza dubbio il tempo trascorso con i miei mostriciattoli.
Due settimane nelle quali si vive fianco a fianco dal primo sguardo del mattino all’ultimo della sera.

E così, li scopri, li conosci per lati che inevitabilmente lavorando durante la settimana
finiscono per sfuggirti, per mancarti…

Hai tempo per osservarli, per provare a capire cosa si nasconde dietro i loro movimenti, dietro le loro gesta,
dentro i loro “capircci”.. li puoi osservare senza che loro se ne accorgono e provare a disegnare i mille mondi
possibili nelle loro teste.

Puoi giocar con loro, abbracciarli, arrabbiarti e farli arrabbiare, puoi insegnargli delle cose, spiegargli delle altre,
farti insegnare e apprendere osservando.

Puoi rivedere te stesso, o l’immagine che la tua mente dipinge del tuo ricordo di te bambino, puoi rivedere tratti
della tua infanzia o lacune della tua vita colmate dalla loro.

Puoi notare ciò che non sei mai stato o ciò che eri… puoi vedere le similitudini e le differenze…

Puoi ammirarli perchè li vedi crescere, da piccoli indifesi li scopri forti e autoritari,
puoi invidiarli perchè li vedi felici osservare i loro genitori e giocar con loro e non riesci a distinguere se nella tua
mente ci sia più malinconia per quelle immagini che non ricordi di aver vissuto o gioia perchè sei riuscito a far si che loro
quella mancanza non la conoscano.

Puoi intenerirti perchè il loro essere bambini li rende vulnerabili e a volte impauriti e indifesi davanti al mondo
puoi irrigidirti perchè li vedi ripetere le cattiverie del mondo che li circonda

Puoi impaurirti quando ti giri in mezzo la folla e per un attimo non li vedi, puoi
innervosirti quando quotidiani gesti di sana inciviltà vengono compiuti sotto i loro occhi…

Tutta la normale giornata si bagna di possibilità che la rendono unica, occasioni uniche per vedere e scoprire
lati dei tuoi figli che mentre lavori ti rimangono inevitabilmente oscuri.
La cosa che mi è personalmente piacuta di meno, che mi ha fatto riflettere è stata un altra famiglia che per qualche
tempo si è trovata vicina a noi dove i genitori si muovevano dal loro posto soltanto per fare alcune delle attività
collettive organizzate, rigorosamente separati e rigorosamente senza bambini…

Spesso sgridavano i loro figli perchè non volevano partecipare alle attività dei mini club, rifiutavano sempre di giocar con loro perchè dicevano di esser stanchi e che le ferie servivano per riposare, le faccie tristi dei bambini o le lacrime non facevano altro che peggiorare la situazione..

premesso che ognuno dovrebbe essere libero di vivere la propria vita nel modo che ritiene più opportuno la riflessione che queste scene mi ha portato a fare è che “il tempo non torna più”.. e se è vero che non sempre stare con i bambini è facile, spesso è molto stancante, e anche dispendioso in senso di energie ma altrettanto spesso oltre ad esser gratificante e a volte perfino necessario è una vera e propria opportunità…

per tutti i motivi descritti sopra…

i bambini crescono, da quel che si dice lo fanno pure molto in fretta, il loro bisogno di “presenza” e la nostra opportunità
per viverli è adesso più che mai e in quella fase dove i genitori e la famiglia rappresentano la base anche vuota se volete su cui costruire la loro vita futura…

questo non vuol dire rinunciare a vivere la propria vita ma vuol dire, secondo me, trovare il modo per viverla
consapevoli del fatto che di quella vita loro sono parte integrante.

Consapevoli che c’è un tempo per ogni cosa e che ogni terreno deve essere curato perchè in futuro sia in grado di sostenersi..
consapevoli che c’è un determinato periodo di tempo in cui noi possiamo e forse dobbiamo seminare molto, costi anche sacrificio e tempo perchè presto ciò che è fatto è fatto e non si tornerà mai indietro, ma tutta questa consapevolezza dovrebbe esser vissuta come stimolo non con angoscia ma con amore perchè infondo è la cosa migliore che possiamo dare, ognuno a suo modo, anche in quello che altri potrebbero giudicare sbagliato o mal interpretare ma non esiste interpretazione personale di sacrificio nei gesti che dedichiamo ai nostri figli…

e non c’è regola o regolamento che ne determini modi e risultati c’è solo la sensazione di cercare di fare del nostro meglio
con occhi al presente e pensieri al futuro.

La cosa più bella delle vacanze è stata quella di sentirsi più che mai una famiglia, una famiglia felice di stare assieme…

37 pensieri riguardo “Riflessioni in vacanza..”

  1. Erik, buongiorno e bentornato. Condivido in toto le tue riflessioni. Il mio più grande (uno dei più grandi) rammarico è stato appunto di aver perso il tempo con i miei figli perché sempre fuori casa per lavoro e ora me li ritrovo giovane donna ed uomo senza aver saputo costruire insieme quello che avrei voluto… Come al solito è la consapevolezza di ciò che è importante per noi a fare la differenza. Oggi più che mai. Un abbraccio

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  2. Questa riflessione é come se lo avessi scritto io.I figli crescono e io ho che due figli piccoli di 11 e 4 anni , per me il tempo trascorso con loro al mare é prezioso .Genitori non si nasce ma ci si diventa e per me é la più bella esperienza che la vita mi ha offerto.un sorriso 🙂

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  3. Beh avere dei figli è la cosa più bella che possa capitare ad una coppia. Ho 26 anni, tra qualche anno mi sposo (il progetto è già all’inizio) e non sento l’istinto materno. Ho una nipotina, dei cuginetti piccoli, ma la vista di un bambino non mi fa venire quella voglia di averne uno e di crescerlo. Ho paura di non averlo neanche dopo sposata. Eppure sogno una famiglia, sogno dei figli, ma quell’affetto verso i bimbi che oggi mi circondano mi manca… In realtà è perchè sono cresciuta come persona fredda, sempre responsabile, sempre già matura. Non che non stessi con i miei genitori. Ci giocavo, ci si andava al mare, ma io personalmente non sono persona da baci, abbracci e carezze. Non mi escono con mio fratello, neanche con il mio ragazzo….

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    1. beh, io credo che la cosa che conta di più sia seguire la propria natura, non dev’essere un obbiligo, uno status symbol averne così come non dev’esserlo il contrario… io non credo sia giusto giudicare giusta o sbagliata una scelta così importante, io credo sia giuso rispettare, punto.
      Se una persona si sente di avere dei figli è giusto che possa metterli al mondo se non se la sente è giusto che non si senta obbligata a farlo…

      quello che posso dirti io e che ho sofferto (con me stesso) e non poco il primo anno e mezzo del mio primo figlio proprio per la mancanza che descrivi di tu, mancanza mia nei suoi confronti… mi sentivo quasi in colpa… poi tutto è cambiato…

      questo per dirti non so cosa, forse niente o forse che è un evento che ti cambia a tal punto che ogni previsione futura è secondo me. se non superflua quando meno “in discussione” perchè credo non sia possibile prevedere nessuna forma di reazione logico/emotiva ad un fatto del genere…

      ancora di più quindi, io credo che sia giusto sentire e seguire il nostro profondo, il nostro istinto… capire se e quando è il momento o se non lo è… in piena e assoluta libertà da singolo individuo o coppia che si sia..

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      1. io cerco sempre di mantenere la spontaneità nelle cose… almeno il più possibile, spesso scateno sarcasmo o ilarità.. altre volte passo per ingenuo… in tante altre però sono io a ridere delle reazioni che spesso mi sembrano davvero molto infantili… 🙂

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    2. Ciao Alda, scusa se mi permetto.
      Tutti noi nasciamo come figli, nessuno come genitore.
      E’ un mestiere che si impara ad ogni età, anche se non ci sono istruzioni per l’uso. Anche se ci sente inadatti. Anche se ci si sente ancora bambini. A volte anche se non si vuole.
      Mia moglie è anche lei introversa e non ha mai avuto alcun problema a ‘soffocare’ di baci e coccole il figlio piccolo.
      Un saluto ed un in bocca al lupo per i tuoi progetti.

      Kikkakkonekka

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  4. Io ho sempre detto che non vorrò mai avere il rimorso, un giorno, di non aver dedicato a mio figlio tutto il tempo in cui avrei potuto stargli accanto.
    Anche in vacanza è stato così. Certamente può apparire stancante, ma vedere genitori attaccati allo smartphone (orrore!) invece che stare in acqua o comunque giocare con i propri figli, mi ha fatto davvero star male.
    Ben tornato

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  5. Il tempo trascorso con i figli non è tempo speso ma tempo investito ed i risultati sarà proprio il tempo a restituirli.
    Non c’è vacanza migliore per una famiglia trascorrerla con i propri cari, con ciò che si è costruito

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